Esplora la Ciociaria d’autunno - il trekking perfetto tra natura e tradizione a Frosinone

Esplora la Ciociaria d’autunno: il trekking perfetto tra natura e tradizione

Esplora la Ciociaria d’autunno: il trekking perfetto tra natura e tradizione Esplora la Ciociaria d’autunno: il trekking perfetto tra natura e tradizione L’autunno in Ciociaria è un invito a scoprire la bellezza nascosta di questa terra antica e affascinante, dove il paesaggio si veste di colori caldi e intensi. Le montagne della provincia di Frosinone, tra cui i Monti Ernici, i Monti Lepini e le vette che circondano la Valle di Comino, offrono scenari mozzafiato che, con l’arrivo della nuova stagione, diventano ancor più spettacolari. Camminare in questi luoghi in autunno non è solo un piacere per gli occhi, ma un’opportunità per immergersi nella storia, nella cultura e nella natura incontaminata di un territorio che custodisce antiche tradizioni e una biodiversità unica. Confinante con il Lazio, l’Abruzzo e il Molise, questa regione è conosciuta per i suoi paesaggi montani imponenti, le dolci colline, i borghi medievali e le riserve naturali. In autunno, il trekking in Ciociaria diventa un’esperienza di connessione profonda con la natura e la storia, dove ogni passo è un incontro con la bellezza e la tranquillità di una terra ancora autentica e genuina. Il fascino nascosto delle montagne ciociare I Monti Ernici Questa catena montuosa si estende lungo il confine tra Lazio e Abruzzo e offre scenari di rara bellezza. I sentieri che attraversano i Monti Ernici non sono solo impegnativi dal punto di vista escursionistico, ma sono anche intrisi di storia e spiritualità. Uno dei percorsi più suggestivi è quello che porta all’Eremo di Sant’Agnello, un rifugio spirituale immerso nel verde, che offre un panorama unico sulla Valle del Sacco. La vetta del Monte Viglio (2.156 metri), la più alta di questa catena, rappresenta una delle mete escursionistiche più ambite: da qui è possibile ammirare una vista a 360 gradi che spazia fino al Mar Tirreno. …

Prati di Mezzo e le cime delle Mainarde

Mondo Trekking: Prati di Mezzo e le cime delle Mainarde

Mondo Trekking: Prati di Mezzo e le cime delle Mainarde Mondo Trekking: Prati di Mezzo e le cime delle Mainarde Avventura tra storia e natura L’escursione proposta in questa puntata si svolge partendo da un altopiano ormai molto noto agli amanti della montagna. Parliamo di Prati di Mezzo, pianoro montano del comune di Picinisco, a circa 12 km dal centro abitato. Alla base delle suggestive Cime delle Mainarde, confine naturale tra Lazio e Molise, ci muoviamo nel versante laziale del Parco Nazionale Lazio Abruzzo e Molise . Le Mainarde hanno rappresentato parte del fronte montano della Linea Gustav, teatro di sanguinosi scontri verificatisi durante la Campagna d’Italia nella Seconda Guerra Mondiale, dall’inverno del 1943 alla primavera del 1944, tra le truppe tedesche e gli alleati impegnati nello sfondamento della linea difensiva nazista. Territorio del pecorino di Picinisco DOP L’area in cui ci muoviamo è stata vissuta dai pastori transumanti e rappresenta una meta ambita per l’alpeggio estivo. Il territorio di Picinisco è rinomato per la produzione del Pecorino DOP. Partendo dal parcheggio di Prati di Mezzo (1401 m), si prende la sterrata che aggira il Monte Nese (1632 m) salendo lungo la Valle Forestella. Qui si segue un sentiero all’ombra di faggi che si affaccia su un pianoro solcato da rivoli d’acqua e antiche recinzioni in pietra per greggi. Il percorso intercetta il sentiero ufficiale CAI – N2, che ci porta in un paesaggio lunare, arricchito da massi erratici trasportati da un antico ghiacciaio, con panorami mozzafiato tra il Monte Predicopeglia (1946 m) e il Monte Forcellone (2030 m). Questa è una delle zone di espansione del Camoscio appenninico, una specie protetta da oltre 100 anni. Con un po’ di fortuna, si può osservare anche l’Aquila Reale e molte altre specie di uccelli rari. L’escursione continua verso la sorgente Fonte Fredda, le cui acque gelide emergono ai piedi …

Prati di Mezzo e le cime delle Mainarde

Esplora le meraviglie di Prati di Mezzo e le cime delle Mainarde

Esplora le meraviglie di Prati di Mezzo e le cime delle Mainarde Esplora le meraviglie di Prati di Mezzo e le cime delle Mainarde Avventura tra storia e natura L’escursione proposta in questa puntata si svolge partendo da un altopiano ormai molto noto agli amanti della montagna. Parliamo di Prati di Mezzo, pianoro montano del comune di Picinisco, a circa 12 km dal centro abitato. Alla base delle suggestive Cime delle Mainarde, confine naturale tra Lazio e Molise, ci muoviamo nel versante laziale del Parco Nazionale Lazio Abruzzo e Molise . Le Mainarde hanno rappresentato parte del fronte montano della Linea Gustav, teatro di sanguinosi scontri verificatisi durante la Campagna d’Italia nella Seconda Guerra Mondiale, dall’inverno del 1943 alla primavera del 1944, tra le truppe tedesche e gli alleati impegnati nello sfondamento della linea difensiva nazista. Territorio del pecorino di Picinisco DOP L’area in cui ci muoviamo è stata vissuta dai pastori transumanti e rappresenta una meta ambita per l’alpeggio estivo. Il territorio di Picinisco è rinomato per la produzione del Pecorino DOP. Partendo dal parcheggio di Prati di Mezzo (1401 m), si prende la sterrata che aggira il Monte Nese (1632 m) salendo lungo la Valle Forestella. Qui si segue un sentiero all’ombra di faggi che si affaccia su un pianoro solcato da rivoli d’acqua e antiche recinzioni in pietra per greggi. Il percorso intercetta il sentiero ufficiale CAI – N2, che ci porta in un paesaggio lunare, arricchito da massi erratici trasportati da un antico ghiacciaio, con panorami mozzafiato tra il Monte Predicopeglia (1946 m) e il Monte Forcellone (2030 m). Questa è una delle zone di espansione del Camoscio appenninico, una specie protetta da oltre 100 anni. Con un po’ di fortuna, si può osservare anche l’Aquila Reale e molte altre specie di uccelli rari. L’escursione continua verso la sorgente Fonte Fredda, le cui acque …

Percorso escursionistico Serrone – Eremo S.Michele – Monte Scalambra

Esplorando la Magia di Serrone: un viaggio epico tra storia e natura

L’articolo presenta un entusiasmante itinerario escursionistico a Serrone, tra le affascinanti terre del Monte Scalambra. Partendo da Piazza Romolo Fulli, attraverso stretti vicoli medievali e la suggestiva Rocca dei Colonna, il percorso segue la via S.Michele fino all’incantevole Eremo di S.Michele Arcangelo. Attraverso boschi termofili e panorami spettacolari, l’escursione continua alla Madonna della Pace e raggiunge la vetta del Monte Scalambra. Il ritorno, attraverso antiche mulattiere e il Sentiero Europa, chiude il cerchio in un’esperienza che coniuga storia e bellezze naturali, creando ricordi indimenticabili.

Grotte di Collepardo - Ponte dei Santi - Certosa di Trisulti

Grotte di Collepardo – Ponte dei Santi – Certosa di Trisulti

Grotte di Collepardo – Ponte dei Santi – Certosa di Trisulti Grotte di Collepardo – Ponte dei Santi – Certosa di Trisulti L’escursione del mese si sviluppa nel contesto territoriale dei Monti Ernici, più precisamente di Collepardo, paese immerso tra aspre pendici montuose e valli profondamente incise, fortezza di importanti specie erboristiche e copiose sorgenti, valico tra i territori ciociari, romani e abruzzesi. La natura carbonatica del territorio denota un paesaggio ricco di fenomeni tipici del carsismo epigeo ed ipogeo, quali canyon, sorgenti, grotte, pozzi verticali ecc.; tra questi, degni di nota sono appunto il canyon e le sorgenti del Fiume Cosa, la Grotta dei Bambocci e Pozzo d’Antullo, importanti geositi inseriti nel Parco Naturale dei Monti Ausoni e Lago di Fondi. Il nostro itinerario avrà inizio con una visita guidata alle “Grotte dei Bambocci”, nome acquisito dalla cavità ipogea, in seguito a fantasiose e curiose associazioni zoo-antropomorfe tra le spettacolari e multiformi stalattiti e stalagmiti presenti all’interno della grotta. Usciti dalla grotta percorrendo a ritroso la strada asfaltata, dopo circa un chilometro inizia sulla destra il vero e proprio sentiero escursionistico, opportunamente indicato con segnaletica CAI – LH8+LHT4 “Valle dei Santi” e pannello didattico esplicativo. Il tracciato si presenta abbastanza evidente, costantemente coperto dalla vegetazione arborea, con scorci su falesie calcaree, segue risalendo in buona parte il letto del Fiume Cosa e in diversi tratti lo attraversa con dei caratteristici ponticelli in legno, su cui è bene fare attenzione. In questo periodo il corso d’acqua è asciutto, tranne nell’ultimo tratto, prima della fine del sentiero, dove si possono ammirare piccoli salti e cascatelle d’acqua limpida. Il percorso giunge dopo circa quattro chilometri al Ponte dei Santi, struttura risalente all’XI secolo, costruito per volontà di San Domenico da Foligno, eremita e abate fondatore di due dei monasteri tuttora presenti nel …

Trekking in val canneto

La Val Canneto

La Val Canneto La Val Canneto E’ nel cuore verde della Val Comino, solcata dalle acque limpide e fresche del fiume Melfa, si apre la Val Canneto, caposaldo di natura incontaminata del versante laziale del Parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise (P.N.A.L.M.), antica via di scambio tra le terre Ciociare e quelle dell’Alto Sangro. Partenza L’itinerario è raggiungibile dal paese di Settefrati, che rappresenta prevalentemente il comune di competenza del territorio in questione. Seguendo la strada provinciale per circa 9 km che dal centro storico porta al Santuario della Madonna di Canneto (1021 m s.l.m.), luogo di culto da dove si diparte il nostro percorso. Il sentiero CAI da seguire è l’F2. Segnalato ed ufficializzato dall’Ente Parco, lasciamo alle spalle il santuario e seguendo una sterrata, ci inoltriamo lungo il sentiero boscato. Il suono dello scorrere veloce dell’acqua fa da sottofondo al nostro lento fluire, assorti nell’equilibrio dinamico della natura, tra boschi di faggio e panoramiche vedute. Papa Giovanni Paolo II Diversi salti d’acqua e cascatelle si susseguono lungo il tracciato. Una delle manifestazioni più vistose e degna di nota, è senz’altro la Cascata dello Schioppaturo a 1200 m di altezza. Famosa anche per la visita “meditativa” di Papa Giovanni Paolo II nel 1985. Si segue pian piano, il sentiero, fino ad affacciarsi sulle spettacolari marmitte fluviali. Formate dall’azione erosiva del corso d’acqua special modo in prossimità delle cascate. Evitiamo di lasciare il sentiero principale pur entrando nel letto del torrente. La particolare vocazione ad ospitare parte del ciclo biologico di diversi importanti anfibi ed invertebrati tipici dell’ambiente lotico delle forre appenniniche. Camminare in punta di piedi e rispettare l’ambiente circostante. E’ l’approccio con cui ci si può sentir parte integrante del sistema, contribuiendo alla conservazione nel tempo di tali habitat. Dopo una serie di tornanti si apre una radura all’ombra dei faggi. Sul margine sinistro del bosco …