Collepardo - Certosa di Trisulti

Esplorare l’incanto nei ponti di primavera

Il turismo nei piccoli borghi e nelle città d’arte sta guadagnando popolarità tra gli italiani, soprattutto durante i ponti di primavera, grazie a un calendario favorevole che incoraggia brevi pause dalla routine lavorativa. Una recente indagine mostra che circa 14 milioni di italiani preferiscono viaggiare entro i confini nazionali, con un budget stabile nonostante le sfide economiche e climatiche. Il godimento del paesaggio rurale emerge come esperienza prediletta, con un interesse crescente anche per le esperienze enogastronomiche locali. La mobilità sostenibile guadagna terreno, in particolare tra i giovani, con una preferenza per l’auto ma una crescente apertura verso alternative come il treno. Questi dati suggeriscono un rinnovato interesse per il turismo sostenibile e un’opportunità per ripensare i modelli di sviluppo turistico in modo più ecologico e culturalmente integrato.

Cena nello Spazio con lo chef Rasmus Munk

A cena nello spazio

Nel 2025, otto fortunati avranno l’opportunità unica di partecipare alla prima cena spaziale della storia, a bordo della Spaceship Neptune. Questa cena, che si svolgerà a oltre trenta chilometri dalla Terra, sarà curata da Rasmus Munk, lo chef doppia stella Michelin dell’Alchemist di Copenaghen. Nota per la sua cucina “olistica” che fonde arte, musica, tecnologia visiva e scienza, la cena promette di essere un’esperienza senza pari, estendendosi oltre il semplice atto del mangiare. Oltre alla sua esclusività e al suo costo elevato—circa mezzo milione di euro a persona—questa cena contribuirà anche a una causa nobile: tutti i proventi saranno infatti devoluti al Space Prize Foundation per promuovere la parità di genere nella scienza e nella tecnologia.

Cascata di Isola del Liri

I borghi della Ciociaria: Isola del Liri

I borghi della Ciociaria: Isola del Liri Un gioiello di storia e gastronomia Nascosta nel cuore della Ciociaria, Isola del Liri si erge come testimone silente di secoli di storia, cultura e tradizioni. Questo comune non solo vanta uno dei fenomeni naturali più affascinanti d’Italia, con la sua cascata urbana, ma custodisce anche segreti di antiche industrie e splendori architettonici, tra cui spicca il maestoso Castello Boncompagni-Viscogliosi. Un viaggio a Isola del Liri è un tuffo nella bellezza senza tempo, dove natura e umanità si sono fuse creando un paesaggio di inestimabile valore. Storia La storia e l’evoluzione di Isola del Liri sono intrinsecamente intrecciate alla sua eccezionale posizione geografica e all’abbondanza di risorse idriche. Il nome stesso della città è un omaggio al fiume Liri, le cui acque si dividono e circondano un’isola naturale nel cuore urbano, luogo su cui si erge maestoso parte del borgo antico. Questa caratteristica unica ha reso Isola del Liri un sito di valore fin dall’epoca romana, sfruttato per la sua posizione strategica e per l’abbondanza delle sue acque. Oltre a essere un crogiolo di storia e bellezze naturali, Isola del Liri si è distinta come un vitale centro dell’industria cartaria, esemplificando il genio e la capacità innovativa della comunità umana. Già a partire dal XVII secolo, le vigorose correnti del fiume Liri furono canalizzate per alimentare mulini e attrezzature dedite alla produzione di carta, contribuendo in modo rilevante sia all’economia locale che a quella nazionale. Questa eredità industriale, che si fonde indissolubilmente con l’identità di Isola del Liri, narra di progresso e adattabilità, mostrando come la comunità abbia brillantemente utilizzato le proprie risorse naturali in maniera sostenibile. Monumenti principali Il Castello Boncompagni-Viscogliosi è una delle gemme più preziose di Isola del Liri. Questa fortezza rinascimentale, posizionata strategicamente a guardia del paese, racconta storie …

un contorno crudo e cotto

Il crudo e il cotto

Il Crudo e il Cotto Una celebrazione del carciofo di Cristina Todaro Amore e cibo, un legame indissolubile “Non c’è amore più sincero di quello per il cibo,” una frase che riecheggia profondamente attraverso il piatto di Cristina Todaro , “Il Crudo e il Cotto.” Questa ricetta non solo rappresenta una fusione culinaria, ma riflette anche la transitorietà delle stagioni, catturando l’essenza del passaggio dall’alba al caldo mezzogiorno. Dualismo culinario: esplorare le due anime del carciofo Il carciofo, protagonista di questa ricetta, è presentato in due maniere distinte ma complementari. Da una parte, troviamo il carciofo crudo, che conserva tutte le sue qualità nutritive e organolettiche, offrendo un’esperienza gustativa fresca e vivace. Dall’altra, il carciofo cotto, dove il calore ne trasforma la consistenza e ne intensifica il sapore, portando una profonda ricchezza al piatto. Celebrazione della versatilità del carciofo Questo piatto non è solo un tributo alla versatilità del carciofo, ma è anche un’espressione del cambiamento e della coesistenza. La preparazione e presentazione del carciofo in due modi diversi mette in luce come ingredienti semplici possono trasformarsi in creazioni culinarie straordinarie, riflettendo la maestria della chef nel bilanciare sapori e texture. Estetica e filosofia: riflessioni sul piatto “Il Crudo e il Cotto” va oltre la semplice presentazione di un piatto; è un’opera d’arte che invita alla riflessione. Questa ricetta celebra non solo la bellezza naturale del carciofo ma anche il concetto di cambiamento, dimostrando come il nuovo e l’antico possano coesistere in armonia, sia nella vita che nella cucina. Invito a un’esperienza sensoriale Cristina Todaro ci invita a esplorare il profondo legame tra cibo e amore attraverso questa ricetta, promettendo un’esperienza che lascia un’impronta indelebile. “Il Crudo e il Cotto” non è solo un piatto, è una celebrazione del cambiamento, della stagionalità, e della capacità del cibo di unire le persone. …

Argil preistoria

Argil, l’uomo di Ceprano

Argil, l’uomo di Ceprano Introduzione alla scoperta archeologica È il 13 aprile 1994, l’archeologo Italo Biddittu sta effettuando una ricognizione lungo il tracciato di una strada in costruzione nei pressi di Ceprano (FR), più precisamente nella località Campogrande, situata nella bassa valle del fiume Sacco. All’improvviso avviene la fortunata scoperta: i mezzi meccanici che stanno scavando vengono bloccati, sono entrati in contatto con un cranio frantumandolo, ma nonostante questo spiacevole incidente, la scoperta è grande e i frammenti vengono recuperati e studiati immediatamente. (Argil, l’uomo di Ceprano) Danno al reperto e primo recupero dei frammenti I danni sono a carico dell’ osso frontale  superiore con la perdita della parte riguardante il volto, ciò che ne rimane è il “calvario”, secondo la terminologia paleontologica, appartenente a un uomo, si pensa, vissuto più di 400 mila anni fa. I frammenti sono riusciti a conservarsi nel tempo grazie a uno spesso strato di argilla che, a sua volta, giaceva nettamente al di sotto di sabbie vulcanoclastiche. Da qui l’affettuoso soprannome di “Argil” dato da Biddittu e rimasto tale per gli anni a seguire dalla scoperta fino a oggi. Classificazione e studi sul reperto ‘Homo Cepranensis’ “Homo Cepranensis” è il nome proposto da alcuni paleontologi per identificare Argil, inizialmente ricondotto a forme tarde di  Homo erectus , ma in realtà non esistono datazioni assolute per questo cranio: le datazioni relative, basate sul quadro geo-stratigrafico e paleontologico regionale, lo collocano tra 0,9 e 0,8 Ma. Recenti analisi magneto-stratigrafiche sui sedimenti lacustri e fluviali recuperati in carotaggi effettuati nel luogo di ritrovamento del reperto hanno però fornito una datazione relativa differente, più recente rispetto ai numeri pensati all’inizio. Conservazione del fossile La forma attuale del reperto è il risultato di un procedimento di ricostruzione iniziato nel 1994 e concluso nel 1999. Questo lavoro è stato svolto inizialmente dall’équipe del professor  Antonio Ascenzi , …

un secondo di stagione - Merluzzo e melanzana con verdurine croccanti di Pamela Liccardo

Merluzzo e melanzana con verdurine croccanti

Merluzzo e melanzana con verdurine croccanti Nutrire corpo e spirito Virginia Woolf una volta disse: “Uno non può pensare bene, amare bene, dormire bene, se non ha mangiato bene.” Riflettendo su queste parole, ci imbattiamo in una ricetta che incarna perfettamente questo principio: il Merluzzo e melanzana con verdurine croccanti di Pamela Liccardo, una vera celebrazione della stagione primaverile. Il risveglio della natura: una palette di sapori Con l’arrivo della primavera, madre natura si risveglia donandoci una varietà di sapori e colori che stimolano un rinnovamento culinario. È il momento perfetto per sperimentare in cucina con ingredienti freschi e leggeri che risvegliano i sensi dopo il lungo letargo invernale. Un equilibrio di sapori e texture Il piatto di Pamela Liccardo è un sublime esempio di come la cucina stagionale possa essere sia visivamente affascinante che nutritivamente completa. Il merluzzo, noto per la sua carne tenera e delicata, si sposa magnificamente con la consistenza cremosa delle melanzane e il croccante delle verdurine di stagione. Questa combinazione non solo soddisfa il palato, ma arricchisce il corpo con essenziali nutrienti, rendendo ogni boccone un passo verso il benessere. Sostenibilità e scelte consapevoli Incorporare ingredienti di stagione come melanzane, zucchine, e peperoni, non solo esalta i sapori, ma supporta anche la sostenibilità ambientale, riducendo l’impronta ecologica che il cibo può lasciare dietro di sé. Questo piatto è un esempio luminoso di come possiamo prendere decisioni consapevoli che beneficiano sia il nostro corpo che il pianeta. Conclusione: l’invito della primavera Il merluzzo e melanzana con verdurine croccanti di Pamela è una ricetta che celebra la bellezza e la bontà della primavera, e ci ricorda che mangiare bene significa anche vivere bene. In un mondo dove ogni giorno siamo bombardati da scelte alimentari rapide e poco salutari, prendersi il tempo di preparare un pasto che nutre veramente è un atto di amore verso noi …

un secondo di stagione - Merluzzo e melanzana con verdurine croccanti di Pamela Liccardo

Merluzzo e melanzana con verdurine croccanti

Merluzzo e melanzana con verdurine croccanti Nutrire corpo e spirito Virginia Woolf una volta disse: “Uno non può pensare bene, amare bene, dormire bene, se non ha mangiato bene.” Riflettendo su queste parole, ci imbattiamo in una ricetta che incarna perfettamente questo principio: il Merluzzo e melanzana con verdurine croccanti di Pamela Liccardo, una vera celebrazione della stagione primaverile. Il risveglio della natura: una palette di sapori Con l’arrivo della primavera, madre natura si risveglia donandoci una varietà di sapori e colori che stimolano un rinnovamento culinario. È il momento perfetto per sperimentare in cucina con ingredienti freschi e leggeri che risvegliano i sensi dopo il lungo letargo invernale. Un equilibrio di sapori e texture Il piatto di Pamela Liccardo è un sublime esempio di come la cucina stagionale possa essere sia visivamente affascinante che nutritivamente completa. Il merluzzo, noto per la sua carne tenera e delicata, si sposa magnificamente con la consistenza cremosa delle melanzane e il croccante delle verdurine di stagione. Questa combinazione non solo soddisfa il palato, ma arricchisce il corpo con essenziali nutrienti, rendendo ogni boccone un passo verso il benessere. Sostenibilità e scelte consapevoli Incorporare ingredienti di stagione come melanzane, zucchine, e peperoni, non solo esalta i sapori, ma supporta anche la sostenibilità ambientale, riducendo l’impronta ecologica che il cibo può lasciare dietro di sé. Questo piatto è un esempio luminoso di come possiamo prendere decisioni consapevoli che beneficiano sia il nostro corpo che il pianeta. Conclusione: l’invito della primavera Il merluzzo e melanzana con verdurine croccanti di Pamela è una ricetta che celebra la bellezza e la bontà della primavera, e ci ricorda che mangiare bene significa anche vivere bene. In un mondo dove ogni giorno siamo bombardati da scelte alimentari rapide e poco salutari, prendersi il tempo di preparare un pasto che nutre veramente è un atto di amore verso noi …

Pappardelle con asparagi selvatici e guanciale

Pappardelle con asparagi selvatici, datterini gialli e guanciale

Pappardelle con asparagi selvatici, datterini gialli e guanciale Il risveglio dei sensi “Uno non può pensare bene, amare bene, dormire bene, se non ha mangiato bene.” Parole sagge di Virginia Woolf che trovano piena espressione nelle Pappardelle con asparagi selvatici, datterini gialli e guanciale di Naomi Spaziani. Questa ricetta non è solo un pasto, ma una celebrazione della primavera, che con la sua freschezza e vivacità, porta nuovi sapori e colori alla nostra tavola. La scelta degli ingredienti: un trionfo di sapori Questa ricetta sfrutta il meglio di ciò che la natura offre in primavera. Gli asparagi selvatici, con il loro equilibrio perfetto tra croccantezza e tenerezza, sono il cuore verde del piatto, che si contrappone dolcemente alla succosità dei pomodorini datterini gialli. Il guanciale, con la sua intensa sapidità e consistenza croccante, introduce una profondità di sapore irresistibile, mentre l’olio extravergine d’oliva avvolge ogni elemento in un abbraccio dorato e aromatico. Tecniche culinarie: l’arte del piatto Le pappardelle , con la loro ampia superficie, sono il palcoscenico ideale per questi sapori primaverili. Ma non è solo una questione di ingredienti. La decorazione con il corallo di curcuma, realizzato con albume e farina, non solo stupisce visivamente ma introduce una croccantezza sorprendente che rompe piacevolmente la morbidezza delle pappardelle e la cremosità del condimento. Impatto visivo e gustativo: un piatto che parla Il finale con una spolverata di parmigiano reggiano e un tocco di burro fuso amalgama tutti i sapori in un connubio cremoso che rende ogni boccone un’esperienza indimenticabile. Questo piatto non solo sazia, ma racconta una storia, quella di una primavera che esplode in un carosello di sapori e sensazioni. Un invito a tavola Le Pappardelle con asparagi selvatici, datterini gialli e guanciale di Naomi Spaziani sono più di una semplice ricetta; sono un invito a celebrare la stagione più vivace …

Land Art di Livia Gualtieri

Land Art

Questo articolo esplora l’intersezione tra arte e natura attraverso la Land Art, con un focus particolare su un festival in Sardegna che valorizza il territorio usando materiali naturali per creare opere d’arte temporanee. Le installazioni promuovono il turismo sostenibile e l’integrazione comunitaria, dimostrando come l’arte possa connettere le persone e rispettare l’ambiente.

Ristor Impianti - Chek-Up

Pronti per l’estate con Ristor Impianti

Scopri come Matteo Gneo e la sua azienda Ristor Impianti elevano lo standard delle cucine professionali con check-up mirati per massimizzare l’efficienza e la sicurezza. Similmente alla manutenzione di un’automobile, le attrezzature da cucina necessitano di controlli regolari per prevenire guasti e migliorare le prestazioni. Con l’arrivo dell’estate, periodo cruciale per il settore ristorativo, affidarsi a esperti qualificati come Ristor Impianti non è solo una scelta, ma una necessità per garantire un servizio impeccabile e continuativo. Scopri di più sul nostro sito e programma oggi stesso il tuo check-up pre-estivo!

Pizzateca a Roma

Il genio di Andrea Gallizzi

Il genio di Andrea Gallizzi trionfa al Campionato Mondiale della Pizza 2024 Capolavoro culinario: Pizzateca e Molino Polselli Un incontro predestinato al successo Incontro Andrea, circa un mese fa, nella sua Pizzateca a Casal Bertone . Conoscendo le sue abilità in cucina, gli avevo fissato un appuntamento per un’intervista per il nostro giornale, che uscirà nel mese di Giugno. Sempre sorridente e compiaciuto, mentre ci deliziavamo con bollicine e assaggiavamo alcuni nuovi gusti delle sue meravigliose pizze legate alla stagionalità, Andrea mi confida: “Alfio, vado a Parma, vinco e torno”. E così è stato. Un giovane che non solo conosce le proprie capacità, ma la cui sapienza e determinazione lo hanno reso il migliore al mondo. Una vittoria annunciata al Campionato Mondiale della Pizza 2024 Il Campionato Mondiale della Pizza 2024, tenutosi a Parma dall’9 all’11 aprile, ha visto questo straordinario talento e il suo team brillare su un palcoscenico internazionale. Partecipando contro oltre 1200 pizzaioli da 56 nazioni, la competizione è stata agguerrita, ma la maestria di Gallizzi ha trionfato, consolidando la sua fama come luminare nel panorama dei pizzaioli. Pizzateca: un crogiolo di innovazione e passione culinaria Il fulcro di Pizzateca , nel cuore vibrante di Casal Bertone a Roma, è un crogiolo di innovazione e passione culinaria. L’approccio rivoluzionario di Andrea alla pizza alla pala si basa su una collaborazione sinergica con Molino Polselli, che fornisce farina di qualità superiore di Arce, Frosinone. Questa alleanza, che va oltre la semplice fornitura di ingredienti, rappresenta un matrimonio di filosofie che pongono l’eccellenza e l’innovazione al centro. Una creazione che conquista il mondo Il trionfo di Gallizzi a Parma celebra la sua abilità nell’elevar gli ingredienti semplici in creazioni culinarie sublimi. La pizza alla pala con melanzane, che ha conquistato il titolo mondiale, è il perfetto esempio di come intuizione e qualità si possano …

Agnello alla scottadito ai carciofi un viaggio di sapore di La Car

Agnello alla scottadito ai carciofi

L’agnello alla scottadito è un piatto che risveglia i sensi, con le sue costolette d’agnello cotte alla perfezione: croccanti e dorate all’esterno, morbide e succulente all’interno. Questa meraviglia culinaria viene accompagnata da carciofi spadellati, che con il loro gusto intenso e leggermente amaro creano un contrasto delizioso, regalando un’esplosione di sapori e consistenze al palato.

un contorno crudo e cotto

Il crudo e il cotto

Il Crudo e il Cotto Una celebrazione del carciofo di Cristina Todaro Amore e cibo, un legame indissolubile “Non c’è amore più sincero di quello per il cibo,” una frase che riecheggia profondamente attraverso il piatto di Cristina Todaro , “Il Crudo e il Cotto.” Questa ricetta non solo rappresenta una fusione culinaria, ma riflette anche la transitorietà delle stagioni, catturando l’essenza del passaggio dall’alba al caldo mezzogiorno. Dualismo culinario: esplorare le due anime del carciofo Il carciofo, protagonista di questa ricetta, è presentato in due maniere distinte ma complementari. Da una parte, troviamo il carciofo crudo, che conserva tutte le sue qualità nutritive e organolettiche, offrendo un’esperienza gustativa fresca e vivace. Dall’altra, il carciofo cotto, dove il calore ne trasforma la consistenza e ne intensifica il sapore, portando una profonda ricchezza al piatto. Celebrazione della versatilità del carciofo Questo piatto non è solo un tributo alla versatilità del carciofo, ma è anche un’espressione del cambiamento e della coesistenza. La preparazione e presentazione del carciofo in due modi diversi mette in luce come ingredienti semplici possono trasformarsi in creazioni culinarie straordinarie, riflettendo la maestria della chef nel bilanciare sapori e texture. Estetica e filosofia: riflessioni sul piatto “Il Crudo e il Cotto” va oltre la semplice presentazione di un piatto; è un’opera d’arte che invita alla riflessione. Questa ricetta celebra non solo la bellezza naturale del carciofo ma anche il concetto di cambiamento, dimostrando come il nuovo e l’antico possano coesistere in armonia, sia nella vita che nella cucina. Invito a un’esperienza sensoriale Cristina Todaro ci invita a esplorare il profondo legame tra cibo e amore attraverso questa ricetta, promettendo un’esperienza che lascia un’impronta indelebile. “Il Crudo e il Cotto” non è solo un piatto, è una celebrazione del cambiamento, della stagionalità, e della capacità del cibo di unire le persone.   …

Ortaggi di aprile - carciofi

Cibo di stagione – Aprile

Cibo di stagione – Aprile Delizie di primavera: scopri i cibi di stagione di Aprile La primavera è un momento di rinascita e rigenerazione, non solo per la natura ma anche per la nostra dieta. I mercati si animano con una nuova varietà di sapori. Aprile, in particolare, ci offre l’opportunità di rinnovare le nostre tavole con frutta, ortaggi e pesce di stagione, che promettono piatti freschi, nutrienti e pieni di colore. Vediamo quali sono questi doni primaverili. Cibo di stagione – Aprile Frutta di Aprile Fragole: Simbolo della primavera, le fragole sono al loro apice in questo periodo, offrendo dolcezza e freschezza sia nei dolci che nelle insalate. Kiwi: Ancora in stagione, i kiwi contribuiscono con la loro vivace acidità e un tesoro di vitamina C ai nostri frullati mattutini o insalate pomeridiane. Mele: Sebbene disponibili tutto l’anno, certe varietà di mele sono particolarmente croccanti e succose in questo periodo, perfette per snack o per dolci al forno. Ortaggi di Aprile Asparagi: Verdi o bianchi, gli asparagi sono una vera prelibatezza di stagione, ottimi in una varietà di ricette dalla frittata ai risotti. Carciofi: Versatili e gustosi, i carciofi trovano il loro picco in primavera e possono essere preparati in molti modi, da stufati a insalate. Spinaci: Gli spinaci freschi di aprile sono un’aggiunta vibrante a insalate, frullati o piatti cotti, pieni di nutrienti e sapore.   Pesce di stagione Orata: Questo pesce di mare è una scelta perfetta per piatti leggeri, grazie al suo sapore delicato che si abbina bene con verdure di stagione. Sogliola: La sogliola, preferibilmente pescata in primavera, offre una carne tenera che è deliziosa semplicemente arrostita o in piatti più elaborati. Merluzzo: Il merluzzo, particolarmente buono in questo periodo, si presta a una varietà di ricette, dall’essere al forno a preparazioni in umido con …

Argil, l’uomo di Ceprano

Argil, l’uomo di Ceprano

Argil, l’uomo di Ceprano Introduzione alla scoperta archeologica È il 13 aprile 1994, l’archeologo Italo Biddittu sta effettuando una ricognizione lungo il tracciato di una strada in costruzione nei pressi di Ceprano (FR), più precisamente nella località Campogrande, situata nella bassa valle del fiume Sacco. All’improvviso avviene la fortunata scoperta: i mezzi meccanici che stanno scavando vengono bloccati, sono entrati in contatto con un cranio frantumandolo, ma nonostante questo spiacevole incidente, la scoperta è grande e i frammenti vengono recuperati e studiati immediatamente. (Argil, l’uomo di Ceprano) Danno al reperto e primo recupero dei frammenti I danni sono a carico dell’ osso frontale  superiore con la perdita della parte riguardante il volto, ciò che ne rimane è il “calvario”, secondo la terminologia paleontologica, appartenente a un uomo, si pensa, vissuto più di 400 mila anni fa. I frammenti sono riusciti a conservarsi nel tempo grazie a uno spesso strato di argilla che, a sua volta, giaceva nettamente al di sotto di sabbie vulcanoclastiche. Da qui l’affettuoso soprannome di “Argil” dato da Biddittu e rimasto tale per gli anni a seguire dalla scoperta fino a oggi. Classificazione e studi sul reperto ‘Homo Cepranensis’ “Homo Cepranensis” è il nome proposto da alcuni paleontologi per identificare Argil, inizialmente ricondotto a forme tarde di  Homo erectus , ma in realtà non esistono datazioni assolute per questo cranio: le datazioni relative, basate sul quadro geo-stratigrafico e paleontologico regionale, lo collocano tra 0,9 e 0,8 Ma. Recenti analisi magneto-stratigrafiche sui sedimenti lacustri e fluviali recuperati in carotaggi effettuati nel luogo di ritrovamento del reperto hanno però fornito una datazione relativa differente, più recente rispetto ai numeri pensati all’inizio. Conservazione del fossile La forma attuale del reperto è il risultato di un procedimento di ricostruzione iniziato nel 1994 e concluso nel 1999. Questo lavoro è stato svolto inizialmente dall’équipe del professor  Antonio Ascenzi , …