a cura di Sara Sepahi
Il grappolo che racconta: viaggio nella storia dell’uva e della vite
Il grappolo che racconta: viaggio nella storia dell’uva e della vite
C’è un momento, tra le vigne, in cui tutto sembra fermarsi. Un grappolo d’uva racchiuso tra le dita diventa più di una semplice forma; diventa una connessione. Ogni acino, con la sua pelle sottile e lucente, sembra sussurrare storie antiche, storie di mani che lo hanno coltivato, di sole che lo ha nutrito, di una terra che lo ha accolto.
In questa riflessione, non è solo l’uva che osserviamo, ma il senso profondo del ciclo della natura e del tempo che scorre in silenzio. Ci invita a rallentare, a osservare da vicino, a sentire il peso e la fragilità di ciò che la natura ci dona. Il grappolo diventa metafora della vita: compatto ma fragile, ogni acino rappresenta un frammento di un tutto che, insieme, crea qualcosa di straordinario.
E così, attraverso l’ampelografia, impariamo a leggere questo linguaggio segreto, a comprendere che dietro la forma di ogni frutto c’è un racconto nascosto, che aspetta solo di essere ascoltato.
Vi è mai capitato di tenere un grappolo di uva in mano magari appena reciso dalla vite durante una vendemmia? Se si, siete riusciti a percepire la consistenza dei numerosi acini che concorrono a realizzarne la forma?
Se non avete avuto modo vi invito a farlo e questo è il periodo migliore perchè siamo ancora in piena vendemmia ed è ancora possibile scoprire qualche grappolo attaccato al suo tralcio.
Ebbene trovatelo, prendetelo in mano…e “fateci caso”
Fate caso alla sensazione che sentite sul vostro palmo, se di compattezza o morbidezza, fate caso al suo peso, alla grandezza e alla forma degli acini, allo spessore della loro buccia e alla forma dei pampini che sono ancora attaccati sulla vite in attesa, prossima ormai, di ricongiungersi alla terra che li attende.
Poi osservate la forma integra del grappolo e notate le linee che lo definiscono. A seconda di queste linee avremo una varietà diversificata degli stessi: un grappolo infatti può essere compatto piuttosto che spargolo a seconda della distanza tra gli acini, piramidale, conico, cilindrico, semplice o alato.
Anche le preziose bacche o acini, hanno caratteristiche molto variabili, possono essere sferici, ellittici, ovali e di forme più appuntite oppure arcuate.
Esiste una scienza che si occupa di riconoscere le varietà coltivate proprio attraverso lo studio delle caratteristiche morfologiche appena analizzate, come l’apparato fogliare, la forma dei grappoli e delle bacche.
Si chiama Ampelografia (dal greco antico ἄμπελος – àmpelos, “vite” e γραφὶα, graphìa, “descrizione”)
Una Disciplina fondamentale nell’ambito della viticoltura moderna e nella produzione del vino, e le cui applicazioni influenzano direttamente le decisioni dei viticoltori e dei produttori in modi diversi.
Ma è uno strumento prezioso anche per noi perché la cultura è un bene che ci appartiene; perciò recatevi tra le vigne che sono ancora avvolte in un abbraccio di sole dove ad attendervi ci sono grappoli maturi che pervadono l’aria e accoglieteli nelle vostre mani per scoprire ‘chi sono e la storia che avranno da raccontarvi’.