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La magia di una serata al Miralago con Chocolart Fiortini

a cura di Alfio Mirone

22 Ottobre 2024

La magia di una serata al Miralago con Chocolart Fiortini

La magia di una serata al Miralago con Chocolart Fiortini

Cioccolato e territorio

Ieri sera, come ospite e unico ambasciatore della Ciociaria, ho vissuto una serata di rara bellezza, presso il suggestivo Miralago Hotel di Sperlonga, dove il cioccolato è stato l’ingrediente magico capace di legare emozioni, sapori e territori. Organizzata dall’azienda Chocolart Fiortini di Itri, questa cena ha raccontato una storia, un viaggio che ha attraversato le eccellenze del nostro territorio, svelando a ogni portata il talento e la creatività di grandi chef.

La visione di Francesco Fiortini

La serata ha preso vita con un’intensità palpabile, quasi come se ogni dettaglio fosse stato pensato per creare un’atmosfera magica. E al centro di tutto c’era Francesco Fiortini, giovane imprenditore visionario, capace di trasformare un semplice evento in un’esperienza unica. Con una passione che traspariva dalle sue parole, Francesco ha saputo trasmettere ai presenti il suo profondo amore per il territorio e la sua visione di un futuro fatto di collaborazione e crescita condivisa.

Fin dall’inizio, le sue parole hanno creato una connessione tra tutti i partecipanti. “Questa non è una serata per promuovere la nostra azienda,” ha detto con un’umiltà che lo ha reso immediatamente ammirato e apprezzato da tutti. “È un’occasione per dimostrare quanto possiamo realizzare quando ci uniamo e collaboriamo per valorizzare ciò che amiamo: la nostra terra.” Queste parole hanno risuonato profonde, non solo come dichiarazione d’intenti, ma come una vera e propria filosofia di vita che Francesco applica quotidianamente nel suo lavoro.

Francesco Fiortini non è soltanto Chocolart Fiortini; è l’anima di un progetto che va oltre la semplice produzione di cioccolato. Attraverso il suo lavoro, cerca di dare nuova vita a un territorio ricco di storia e tradizione, come quello pontino, mettendo in luce l’importanza di creare una rete tra le eccellenze locali. La sua idea di comunità è ciò che lo distingue: per Francesco, ogni produttore, ogni artigiano è una tessera fondamentale di un mosaico più grande, che ha come obiettivo far emergere il meglio di questa terra.

La magia di una serata al Miralago con Chocolart Fiortini.

I maghi della serata

Un progetto per il territorio: Cioccolocal

La serata, infatti, non era solo una celebrazione del cioccolato, ma un omaggio a tutte quelle persone e realtà che, come Francesco, lavorano con passione per far emergere i tesori nascosti del territorio. Il progetto Cioccolocal ne è un perfetto esempio, una dimostrazione concreta di come il cioccolato possa essere il veicolo per raccontare storie di tradizione, di innovazione e di eccellenza. Ogni piatto, ogni vino, ogni parola scambiata durante la serata aveva lo scopo di farci sentire parte di qualcosa di più grande, di una comunità che si costruisce intorno alla qualità e alla collaborazione.

La dedizione di Francesco

L’evento non avrebbe potuto avere un successo maggiore senza l’energia e la dedizione di Francesco Fiortini. Ogni momento della serata portava il suo tocco, dalla selezione accurata degli chef, alla scelta delle eccellenze gastronomiche da abbinare ai vini locali, fino alla cura dei dettagli più piccoli. Tutto rifletteva la sua volontà di creare un’esperienza che non fosse solo memorabile per il palato, ma che parlasse al cuore di chi ama il cibo, il territorio e la cultura che lo circonda.

Francesco ha saputo rendere il cioccolato, quell’ingrediente nobile e antico, il vero protagonista della serata, trasformandolo in un simbolo di innovazione e tradizione. Ogni piatto che abbiamo degustato era il risultato di un attento lavoro di ricerca e sperimentazione, frutto di una passione inarrestabile. La sua capacità di mettere insieme grandi talenti della gastronomia e valorizzare i prodotti locali ha trasformato la serata in una celebrazione dell’eccellenza.

Un viaggio sensoriale attraverso il cioccolato

Grazie a Francesco Fiortini e alla sua visione, l’evento al Miralago Hotel è stato molto più di una cena: è stato un viaggio emozionale, un racconto collettivo di persone, storie e sapori che resteranno impressi a lungo. Ed è proprio da questa illuminazione che il viaggio ha avuto inizio, un percorso fatto di sapori raffinati e piatti inaspettati, dove il cioccolato ha giocato un ruolo da protagonista, trasformandosi da ingrediente dolce a simbolo di innovazione e tradizione.

La cucina di Davide Orlando: tradizione e innovazione

La prima tappa di questo viaggio ci ha condotto verso la cucina di Davide Orlando, chef del rinomato ristorante Il Follaro di Gaeta. Orlando ha saputo sorprendere tutti con un piatto che parlava non solo di sapori, ma di un’intera filosofia culinaria radicata nella sua terra. Il suo Filetto di maiale affumicato homemade, servito con cavolfiore e crumble Eunonia alle fave di cacao, è stato molto più di un semplice piatto. Ogni boccone racchiudeva sapori intensi e perfettamente bilanciati, dove l’affumicatura del maiale si fondeva con l’amarezza elegante del cacao, trasmettendo l’essenza del territorio pontino. Il Follaro, dal nome di una antica moneta medievale di Gaeta, riflette questa dualità tra passato e presente, offrendo ai suoi ospiti un’esperienza culinaria che è un viaggio tra tradizione e innovazione. Nel suo ristorante, Orlando riesce a trasformare ogni pasto in un momento di scoperta, dove il comfort della cucina di casa si mescola all’eleganza e alla profondità dei sapori autentici.

Francesco Capirchio e il legame con il territorio

La seconda tappa ci ha portato verso le colline di Campodimele, dove Francesco Capirchio, del ristorante Lo Stuzzichino, ci ha deliziato con il suo Cannelloncino di cinghiale al cacao su riduzione di marzolina e lamponi. Questo piatto ha saputo fondere alla perfezione il carattere robusto della carne di cinghiale con la dolcezza sottile del cacao, creando un equilibrio che ha incantato tutti. Lo Stuzzichino, che Capirchio gestisce insieme al fratello Roberto, è un piccolo gioiello incastonato tra le colline. Qui, ogni piatto è un omaggio alla cucina del territorio, dove materie prime selezionate con cura si trasformano in veri capolavori culinari. La filosofia di Capirchio si basa su un legame profondo con la propria terra, che si traduce in una cucina che sa essere semplice e raffinata allo stesso tempo, esaltando i sapori più autentici.

Ennio Agresti: eleganza e tradizione

Il viaggio prosegue verso Gaeta, dove Ennio Agresti, chef del ristorante l’Argonauta presso il Summit Hotel, ci ha presentato un piatto di grande complessità: la sua Faraona profumata al cioccolato Eunonia, accompagnata da purea di sedano rapa e olive itrane glassate, era un inno alla tradizione e all’innovazione. Ispirato, come lui mi racconta, dalla coda alla vaccinara, Agresti ha saputo reinterpretare un piatto classico, portandolo su un piano di eleganza contemporanea. L’Argonauta è celebre per la sua capacità di raccontare il territorio attraverso il cibo, offrendo agli ospiti un vero viaggio tra i sapori del mare e della terra. La cucina di Agresti è conosciuta a livello nazionale e internazionale, e ogni piatto riflette il suo impegno nel valorizzare le eccellenze locali con tecniche moderne e raffinate.

Il tocco stellato di Fausto Ferrante

Infine, non poteva mancare il tocco dolce di Fausto Ferrante, chef e patron del ristorante Da Fausto a Fondi. Il suo Terra d’Autunno, un dessert che ha abbracciato i sapori autunnali della pera coscia, castagne e caco mela, ha chiuso la serata con un’esplosione di gusto e colori. La cucina di Fausto Ferrante è un vero e proprio viaggio sensoriale, dove ogni piatto è un racconto che celebra le stagioni e i prodotti del territorio. Al suo ristorante Da Fausto, lo chef propone una cucina in continua evoluzione, dove innovazione e tradizione si incontrano, portando gli ospiti in un percorso di scoperta che non finisce mai di stupire. Ogni dettaglio è curato con passione, dal piatto più semplice a quello più elaborato, regalando un’esperienza indimenticabile.

Vini e dolcezza finale

Ad accompagnare queste creazioni, i vini dell’azienda Monti Cecubi, con il Terrae d’Itrj 2022 e l’Abbuoto 2022, che hanno saputo esaltare ogni portata con una perfezione rara, legando i sapori del territorio con eleganza e sapienza.

E come ogni viaggio che si rispetti, la serata si è conclusa con un tocco di dolcezza, grazie a Mariangela Zasa, collaboratrice di Francesco Fiortini, che ha saputo stupirci con i suoi cioccolatini d’autore. Un’oliva itrana glassata ricoperta di cioccolato fondente e una cioccolato al caramello, con mandorla, anice verde, limone di Sicilia e peperoncino hot lemon, piccoli capolavori che hanno suggellato la serata con un sorriso e un’emozione.

Un grazie speciale va a Michela Parisi, la regista dietro le quinte di questa serata perfetta, che ha saputo orchestrare ogni dettaglio con eleganza e precisione. Quando eccellenze, creatività e passione si incontrano, il risultato è qualcosa di unico, una serata che non è stata solo una cena, ma un vero e proprio racconto di sapori e persone, un viaggio che ci ha portato a scoprire quanto il cioccolato possa essere magico.





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