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Avrei voluto non essere solo

a cura di Marco Sargentini

19 Ottobre 2024

Avrei voluto non essere solo

Avrei voluto non essere solo

“Per qualche inspiegabile ragione, è terribilmente sexy che enormi draghi magici sputafuoco planino nel cielo rischiarato dalla luna quando l’aria è già pericolosamente profumata e la notte già pericolosamente dolce” D. Adams

 

Non si finisce mai di stupirmi.

La vita è un percorso che non porta da nessuna parte.

Ho scritto queste due frasi, scollegate tra loro, anche banali, senza nemmeno sapere perché. Mi sono venute fuori in modo casuale, non legate a qualcosa di specifico, scaturite naturalmente da dentro. Poi, riguardandole, ho cominciato a scorgere elementi di riflessione, e di collegamento tra esse.

Spesso ci affanniamo verso una meta. Camminiamo, corriamo, sudiamo per raggiungere un momento migliore, un porto più sicuro, una pace più ampia, una casa più grande. Non guardiamo, o, se guardiamo, non vediamo niente.

Noi, che camminiamo a testa bassa rincorrendo e superando i giorni. Noi che vediamo solamente, un po’ di polvere nera tra i piedi.

Non so se sono solo io, ma ogni volta che viaggio da qualche parte e giungo a destinazione, non riesco a muovermi o fare niente per circa 5 secondi, trasportato in una sensorialità in cui le parole danzano. Tra queste, indagando il concetto di dissolvenza, in un mondo che continua invece incessante la ricerca e la presenza del reale, di ciò che è concreto e palpabile, questa cattura e incuriosisce proprio perché indefinita e non legata a formule e concetti, ma libera.

È con una rinnovata libertà che la Guida affronta questa tappa. Un viaggio che è soprattutto la restituzione di un’esperienza lunga una vita, una sorta di romanzo autobiografico che racconta la storia di una Famiglia. L’Autostoppista incontra Daniele, Oste delle Cantine del Cardinale @lecantinedelcardinale ristorante ad Allumiere, piccolo borgo collocato sulle cime più elevate dei Monti della Tolfa, al centro di una zona ricca di storia e di notevole interesse archeologico e naturalistico.

Da Daniele è come se si respirasse quell’antica forma di raduno popolare, caratterizzata da un’atmosfera festosa e di fratellanza. I suoi piatti sono i tanti capitoli di un libro della sua Famiglia, raccontato attraverso il gusto e i sentimenti. Qui l’esperienza gastronomica diventa una macchina del tempo, tracciando un itinerario tra passato e presente, tra spazio e tempo.

Rigatoni alla Carbonara, la pietra più preziosa del giacimento gastronomico di Roma, abbinati con RossoMilano Panizzari www.panizzari.com: Uve 40% Barbera, 40% Croatina, 20% Cabernet Sauvignon. Un connubio Romano Meneghino in terra di Tolfa. Un vino dal colore rosso rubino intenso e dal profilo aromatico, ampio e complesso, dove spiccano sentori di frutti rossi maturi accompagnati da una tostatura caratteristica del passaggio in legno.

Legato alla perfezione con la portata proposta.

Dove corriamo? Ci sarà per forza, da qualche parte, un qualche traguardo, oppure, semplicemente, navighiamo nel buio a tutta velocità verso l’ignoto? Andiamo da qualche parte o, piuttosto, giriamo in tondo?

Sono domande che, periodicamente, mi rivolgo.

Ma, sinora, non ho messo insieme nessuna risposta sincera, soddisfacente.

Niente che mi guidi, mi faccia correre, mi faccia volare.

Ultimamente avverto la ineluttabilità del distacco, ho perso la serenità. Ogni giorno trascorso mi sembra semplicemente un giorno in meno da vivere. Ogni ora che passa mi sembra di averla buttata via.

Ma buttata via perché? Per cosa? Che cosa aspetto? Che cosa vorrei, e che cosa, invece, temo?

“Mi dico che la terra si è spenta, sebbene io non l’abbia mai vista accesa” S. Beckett.

LA RICETTA DELLO CHEF:

Taglia il guanciale a listarelle, spesso circa mezzo centimetro, e fallo rosolare in padella a fuoco dolce, senza aggiungere grassi. Quando avrà rilasciato gran parte del grasso e sarà quindi croccante, spegni la fiamma.

In una ciotola sbatti i tuorli con il formaggio pecorino e un po’ di pepe nero macinato. Il risultato sarà una salsa piuttosto densa alla quale andrai ad aggiungere un cucchiaio del grasso del guanciale sciolto e un goccio di acqua di cottura della pasta. Scola la pasta al dente e saltala in padella per qualche minuto con il guanciale e mezzo mestolo di acqua di cottura della pasta.

Spegni, togli la padella dal fornello e aggiungi la crema di tuorli e pecorino.

Mescola velocemente, aggiungendo un’altra spolverata di pecorino, pepe e servila.





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