Casa Barnekow

a cura di Chiara Carla Napoletano

13 Giugno 2024

Casa Barnekow – Anagni

Casa Barnekow

È una dimora storica situata nel centro di Anagni. Presenta uno stile unico di architettura medievale; fu costruita sotto il pontificato del Papa anagnino Gregorio IX, ma il nome ricorda un nobile barone e alchimista svedese, chiamato appunto Barnekow Alberto, che nella seconda metà dell’Ottocento, nel 1860, dopo aver sposato una sua modella di origine anagnina, l’acquistò e ne decorò la facciata con affreschi e lapidi di argomento religioso ed esoterico scritte in diverse lingue, dopo essersi convertito al Cattolicesimo.

Tribuna Albertina

La facciata fu nominata dal barone stesso “Tribuna Albertina” e per la realizzazione della stessa ci vollero 25 anni. Oggi le illustrazioni, le iscrizioni e i significati alchemici sono spiegati dettagliatamente all’interno della casa insieme alla storia e al vissuto del barone. Per questo motivo lo stile di questa dimora appare subito particolare e unico al primo colpo d’occhio. Prima del barone, la dimora ha conosciuto diversi proprietari appartenenti a varie famiglie nobili di Anagni: i Tomasi, i Ciprani e i Gigli, per questo motivo un altro nome con il quale è identificata la dimora è proprio “Casa Gigli”, come la presentò lo storico medievalista tedesco Ferdinand Gregorovius nel suo scritto “In giro per L’Italia”, dove lo scrittore racconta e descrive le città che ha visitato nei suoi viaggi, tra cui Anagni, definita una delle più belle terrazze d’Europa. Dopo di lui hanno parlato della dimora anche lo storico R. Ambrosi De Magistris nella sua “Storia di Anagni” del 1889 e P. Zappasodi in “Anagni attraverso i secoli” del 1907. Recentissima è poi la pubblicazione dell’archeologo G. Viti “Casa Barnekow, tribuna di un alchimista”. La dimora appartenne anche al noto artista anagnino Tommaso Gismondi che ne fece un’area espositiva delle sue opere e ne curò un parziale restauro. L’esterno è molto pittoresco con una scalinata che conduce al primo piano. Il tutto è coperto da grandi arcate a tutto sesto, poggianti su una colonna sormontata da un capitello decorato con foglie d’acanto. La casa colpisce per le sue fattezze che richiamano le logge (profferli) del viterbese. Al pian terreno, nel sottoscala, la porta a sesto ribassato è un’apertura moderna. Sopra le arcate si sviluppa una decorazione ad archetti sostenuti da piccole mensole.

Oggigiorno la dimora è un museo visitabile, assolutamente una perla della Ciociaria.





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