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Viaggiando con Gusto – Arce, l’antica Fragellae

alfio mirone
a cura del Food Writer Alfio Mirone

Viaggiando con Gusto – Arce, l’antica Fragellae

Sono nell’antica Fragellae, l’attuale Arce, ricca di colline  incontaminate e infinite sfumature di colore.

Di queste zone, si parla poco, nonostante siano ricche di storia (ne ha ampiamente parlato la nostra guida turistica Nicoletta Trento, nella sua rubrica ‘I Percorsi della Ciociaria‘), e di paesaggi collinari che non hanno nulla da invidiare a quelli umbri o toscani.

Nel territorio di Arce troviamo l’Azienda Polselli con le sue farine, e Palazzo Tronconi con i suoi vini autoctoni e biodinamici, rendono la Ciociaria famosa nel mondo.

Incontro, di buon mattino, la famiglia Polselli.

Si parla subito di nonno Bernardo quando,  nella prima metà del novecento,  fa nascere l’azienda, allora a livello artigianale. Ma sono i figli Ugo, Mario, Lino e Memmo, che cambiano radicalmente la mentalità dell’azienda, oggi più ad impronta imprenditoriale, tanto da renderla protagonista nel settore molitorio di qualità, leader in Italia e nel mondo, nella produzione di farine per pane, dolci e pizza.

L’Accademia Polselli

Ed è proprio nel mondo della pizza che emergono, abbracciando storicamente i migliori mastri-pizzaioli, sia nella scuola Napoletana che in quella Romana. Vedere oltre è la filosofia dell’azienda, tanto da far nascere come ramo aziendale il progetto ‘Accademia’. Un laboratorio permanente per la formazione e la specializzazione dei professionisti della farina”.

Il mercato dell’azienda  è globale, vantando clienti da ogni parte del mondo. La nuova generazione segue le orme dei loro genitori con dedizione e professionalità. Quello che più mi ha impressionato di questa famiglia è la semplicità, la predisposizione al dialogo, la disponibilità che, assieme all’impegno e alla passione per il lavoro, rappresentano il valore aggiunto per un’azienda moderna.

Questo modello di successo, basato sullo studio dei bisogni del consumatore, sulla migliore selezione della materia prima, sulle continue sfide verso l’innovazione e la tutela dell’ambiente, si potrebbe trasferire su altre aziende del nostro territorio, semplicemente seguendo la loro umiltà e il constante impegno sul lavoro e sull’apprendimento.

Un immenso grazie a  tutta la famiglia Polselli per la disponibilità e il tempo a me dedicato.

Palazzo Tronconi azienda biodinamica, altra eccellenza della Ciociaria .

palazzo tronconi

Un grazioso grappolo d’uva, opera di uno sconosciuto scalpellino, orna la chiave di volta di quello che fu uno degli accessi a Palazzo Tronconi.

Il  titolare, Marco Marrocco, sembra l’erede ideale di quella nobile famiglia che, dalla stessa residenza costruita verso la metà del ‘700, controllava le proprie fortune.

In effetti, ascoltando Marco, la sua storia ha del meraviglioso.

Adoro i sognatori,  e lui è uno di questi.

Ingegnere con la passione per il vino, che scopre prepotentemente dopo un corso da Sommelier. Decide allora di iscriversi alla Facoltà di Agraria,  intraprendendo un percorso accademico che culminerà con un tirocinio a Bordeaux in Francia.

L’amore per la terra d’origine del padre ‘ARCE’ giocherà un ruolo fondamentale nei suoi esordi da vigneron.

E’ grazie al percorso accademico e all’amicizia stretta con il professor Gaetano Ciolfi, che viene a conoscenza di alcuni ceppi autoctoni del suo territorio. Decide allora di cominciare questa nuova esperienza, impiantando queste viti nei due ettari e mezzo che acquista in loc. Tramonti nel comune di Arce, seguendo il regime di produzione Biodinamico.

Marco resta ammaliato da questo rigoroso protocollo antroposofico, che prevede un approccio olistico verso l’agricoltura e un più rispettoso sfruttamento del suolo. Merito anche di  Simone Noro orticoltore, figlio di Carlo Noro, uno dei massimi esperti di biodinamica in Europa.

L’azienda ha sede nello storico palazzo che,  nel frattempo,  è diventato un b&b di lusso, oltre che sua residenza privata.

Sulle due colline da cui si può scorgere la Cantina di Palazzo Tronconi, nascono vini a base autoctona. Lo Zitòre, un Lecinaro in purezza, il Fregellae blend bianco di Maturano, Capolongo e Pampanaro, Donnicò e Ulivello nero di Esperia.

A completare la gamma produttiva ci sono anche vini provenienti da vecchie vigne, il Fatìa, la Malvasia puntinata in purezza e Mocevò.

Nella Cantina  è annessa l’Osteria, dove in tutti i weekend, insieme alla visita guidata, si può approfittare della Cucina della Chef Maria Teresa Cocco, approfittando dei suoi piatti della tradizione.

Questa proposte  vogliono rivolgersi ad un ENOTURISMO sia italiano che straniero. Legando il visitatore alla conoscenza e ad un pizzico di innovazione del nostro territorio.





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